Cosa vedere nel Cilento e tre motivi per visitarlo

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Il Cilento, negli ultimi anni, ha ottenuto un successo crescente capace di attirare un numero sempre maggiore di turisti e viaggiatori. Un vero e proprio brand, che, col passare del tempo, vede crescere sempre più il proprio valore. L’area circoscritta dal Parco nazionale del Cilento ha un’estensione estremamente ridotta. Ciononostante, è in grado di raccogliere tutto il meglio della tradizione italiana: paesaggi mozzafiato, natura incontaminata e gli apprezzatissimi prodotti della Dieta mediterranea. Dunque, scopriamo quali sono i tre motivi principali per cui visitare il Cilento almeno una volta nella propria vita.

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Cilento, dieci motivi per visitarlo almeno una volta

Come detto, il Cilento offre una quantità vastissima di attrazioni. Un patrimonio, come lo definisce chi ama questi posti, che merita almeno una volta una visita. Meglio due, considerato il consistente numero di bellezze da vedere e i piatti da gustare. Un patrimonio, pressappoco vergine, che fino ad oggi è stato miracolosamente preservato dall’azione dell’uomo. Scopriamo dunque, cosa vedere nel Cilento.

Il mare del Cilento, fra bandiere blu e panorami mozzafiato

Se c’è qualcosa da vedere nel Cilento, queste sono certamente le spiagge. La costiera del Cilento, infatti, è forse una delle più belle della Campania, se non d’Italia. Il mare del Cilento, di un intenso colore blu, ogni anno vince le ambite Bandiere Blu e le Vele Legambiente, segno dell’elevata qualità delle coste cilentane. In particolare, i centri più rappresentativi della costa del Cilento sono Agropoli, Ascea, Camerota, Casal Velino, Castellabate, Palinuro, Pollica, Santa Marina e Vibonati. Ognuno di questi luoghi, senza dubbio, meriterebbe almeno una vista. Se il tempo a disposizione, tuttavia, non è sufficiente, è consigliabile non perdersi almeno:

  • Cala Bianca: un vero e proprio paradiso terrestre, raggiungibile via mare e da un sentiero, perché circondata da una fitta vegetazione, che prende il nome dal colore immacolato della sabbia; da qui, sempre tramite sentieri, è possibile raggiungere la Baia del Pozzallo o la Baia Infreschi; infine, nel 2013, Legambiente l’ha proclamata come la spiaggia più bella d’Italia;cala-bianca
  • Pollica: indubbiamente una delle spiagge più belle del Cilento, non a caso definita come la perla del Cilento, regala uno dei paesaggi più belli dell’intera costiera cilentana; da qui è possibile godere di un tramonto mozzafiato, che vi consigliamo di non perdere;acciaroli
  • Baia di Trentova: è una delle spiagge più frequentate dai turisti, perché offre la possibilità di sdraiarsi sia sulla spiaggia che sugli scogli; anche gli amanti dell’esplorazione subacquea potranno trascorrere ore di puro divertimento perlustrando il fondale ricco di vita di questa spiaggia cilentana;agropoli-baia-di-trentova
  • Punta Licosa: qui dove la sirena Leucosia fu tramutata in pietra, ha sede una favolosa spiaggia raggiungibile attraversando una profumata pineta; il mare, anche qui pluripremiato, offrirà uno spettacolo a cui vale la pena di assistere;punta-licosa
  • Spiaggia di Marinella: questa spiaggia del Cilento è attrezzata e, pertanto, può essere frequentata anche da chi ha famiglia; la sabbia dorata, circondata dalla suggestive falesie bianche offrono un panorama mozzafiato sulle acque cristalline di Palinuro.spiaggia-della-marinella-palinuro

Queste sono soltanto alcune delle spiagge cilentane che vale la pena di visitare. Molte altre, però, offrono magnifici panorami.

La cucina cilentana, fra piatti povero e la Dieta mediterranea

Un altro motivo per cui visitare il Cilento, senza ombra di dubbio, è la cucina cilentana. Non una semplice sequela di piatti tipici, ma un vero e proprio modello di alimentazione diventato oggetto di studi scientifici. Stiamo parlando, come forse avrete già intuito, della Dieta mediterranea. Un vero e proprio Patrimonio dell’Umanità, come ha stabilito l’Unesco, che racchiude alcuni dei cibi tradizionali di queste terre: i cereali, in particolare con la pasta e il pane, le verdure, coltivate in grandi quantità e varianti nelle campagne cilentane, olio d’oliva e vino, anch’essi prodotti in quantità nel Parco nazionale del Cilento e molti altri prodotti.

Detto questo, quali sono i piatti tipici della cucina cilentana? Iniziando dai primi, uno dei più rappresentativi è sicuramente lagane e ceci. Le lagane sono un tipico formato di pasta delle cucine cilentane, a base di farina, semola e uovo. I ceci, anch’essi tipici della zona, devono essere posti in ammollo per una notte e poi soffritti in aglio e olio. Una delizia che il vostro palato non dimenticherà tanto facilmente.

Passando ai secondi, invece, un piatto molto apprezzato sono le melanzane imbottite. È un piatto ricco, che mette insieme i prodotti tipici del Cilento: le melanzane, i pomodori e i formaggi di capra. Le melanzane devono essere tagliate di lungo e il “pane” – come viene chiamata la parte bianca della melanzana – deve essere rimosso. Dopo aver messo a marinare le melanzane in acqua e sale, si condiscono con pane raffermo, uova, cacioricotta e pomodoro, per poi dorare e stufare le melanzane così condite. Una vera e propria leccornia.

E i contorni? In una terra così ricca di ortaggi, com’è il Cilento, anche i contorni diventano l’occasione per gustare un piatto squisito. È il caso della cosiddetta minestra maritata. Si tratta di un piatto ricco dei tempi antichi, a base di verze, patate novelle e fagioli. A queste, poi, si aggiunge la guancia di bue e l’orecchio di maiale, che conferiscono sostanza alla minestra.

I piatti cilentani, tuttavia, sono numerosissimi. Durante un viaggio in Cilento, oltre a tutto il resto, non ci si può lasciar sfuggire l’occasione di gustare questi che vi abbiamo consigliato, così come altri piatti tipici.

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Il Cilento antico, fra i templi di Paestum e l’antica città di Velia

Una delle cose che, sicuramente, merita la vostra attenzione è il Cilento antico. Stiamo parlando, cioè, di quel patrimonio inestimabile di bellezze storiche, che il territorio – proprio perché non ancora assalito dall’uomo – è riuscito a preservare. In questo senso, su tutte, chiaramente spicca il Parco Archeologico di Paestum. Un sito riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità, che consente di immergersi fra i miti e le leggende dell’Antica Magna Grecia. Sono ben tre, infatti, i templi – due dedicati alla dea Hera e uno ad Atena – fra i quali è possibile passeggiare liberamente. A questo, poi, è associato il museo, che raccoglie numerosi reperti recuperati nell’area. Fra questi, unico esempio di pittura greca, la celebre Tomba del Tuffatore.

Il Cilento storico, tuttavia, non finisce con Paestum. Anche l’antica polis di Velia, a circa 40 chilometri dai più celebri templi, rappresenta un piccolo gioiello archeologico del Parco del Cilento. Il sito, che sorge nel territorio di Ascea Marina, consente di conoscere meglio la civiltà greca dell’Italia meridionale. Anche questo sito, un tempo sede della scuola filosofica di Parmenide e Zenone, è stato riconosciuto dall’Unesco come Patrimonio dell’Umanità.

È tutto il territorio del Cilento, però, ad offrire la possibilità di immergersi nella storia. Ad Agropoli, per esempio, il Castello Aragonese è un altro luogo storico, visitato dalla scrittrice Marguerite Yourcenar e dal poeta Giuseppe Ungaretti, che merita una sosta. Impossibile, poi, non innamorarsi dei tanti borghi antichi, che costellano tutto il territorio cilentano e che, indubbiamente, meritano di essere visti almeno una volta.

Adesso conoscete tutto ciò che c’è da vedere nel Cilento. Anche se non fosse proprio tutto, comunque, è sufficiente per programmare il vostro prossimo viaggio.

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