“Soscia soscia che se no ti scotti”
Il protagonista di oggi è un piatto semplice, dalle origini contadine e dal nome particolare, sì stiamo parlando proprio di lui: Il susciello di piselli cilentano.
Il susciello è una zuppa con soffritto di cipolla, uova e verdure a scelta.
L’origine del nome di questo piatto è molto discussa, c’è chi sostiene che derivi da “sciuè sciuè”, proprio per la semplicità della sua preparazione o chi come mia nonna tramanda la storia del “soscia soscia”.
Il susciello veniva servito molto caldo e gli uomini di casa, affamati, si scottavano spesso la lingua e così le donne dicevano “soscia soscia”, che in vernacolo cilentano significa “soffia soffia”.
Questo termine mi ha sempre incuriosito e ho sempre pensato che ci fossero tante altre spiegazioni riguardo il suo significato, infatti facendo una ricerca sul web, sul famoso blog di Luciano Pignataro ho trovato degli spunti interessanti:
Il lemma “scusciello” compare per la prima volta nel vocabolario dialettale napoletano di Raffaele Andreoli del 1887 e indica “Zuppa che si fa con le uova ne’ giorni di magro”. Il lemma è ripreso dall’Altamura nel 1968 e la etimologia è spiegata da Francesco D’Ascoli nel suo Dizionario Etimologico Napoletano: dal latino iuscellum brodetto che in genovese diventa giuscello, in siciliano sciucieddu, in salentino siusciuellu o sciuscille, in napoletano sciusciéllo. Un’altra teoria afferma che il termine potrebbe derivare dal pasto che veniva dato ai cavalli prima che affrontassero una dura salita e dunque al fine di dar loro energia.
Ecco l’interessante commento di Lello Tornatore:
[…] “In una contrada del comune di Vallata (AV) denominata “Sferracavallo”, s’inerpica una stradina che congiunge la Valle Ufita con l’Alta Irpinia, anticamente praticata da carri con cavalli che nell’avventurarsi nella salita sul suolo argilloso, perdevano aderenza e quindi “sferravano” (da qui Sferracavallo). Per dare maggiore forza ai cavalli nell’affrontare la salita, i conduttori dei carri davano da mangiare ai cavalli, insieme alle sciuscelle (carrube) un energetico uovo fresco di giornata calato nel siero bollente dei caciocavalli (che già a quei tempi erano famosi).
Da qui la famosa ricetta dell’uovo a sciusciella.”
Che sia sciusciello o susciello, si può preparare in vari modi, con la “cocozza longa”, in italiano “zucchina lunga”, con le fave, i carciofi e tanti altri ingredienti.
Ecco qui la semplicissima ricetta di nonna Iolanda, con la quale ho vinto il secondo premio, al concorso promosso da “Lagostina”, in collaborazione con lo Chef Antonino Cannavacciuolo, “Come nonna l’ha fatto”.
Ingredienti (per 5 Persone)
500 gr di piselli sgranati
3 uova
50 gr di Pecorino grattugiato
50 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
1 cipollotto
peperoncino q.b.
olio Evo q.b.
acqua q.b
pepe nero Q.b.
sale q.b.
In una casseruola, facciamo soffriggere il cipollotto tagliato finemente e il peperoncino.
Quindi versiamo i piselli e lasciamoli cuocere per un quarto d’ora, aggiungendo un bicchiere d’acqua.
Aggiungiamo di sale e pepe.
A 5 minuti dalla fine della cottura aggiungiamo le uova sbattute con i formaggi grattugiati e facciamo addensare per qualche minuto.
Il nostro susciello di piselli cilentano è pronto per essere gustato, caldo caldo come da tradizione e mi raccomando, non dimenticate di “sosciare”.